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Gaetano Catalano

Benedetto l'uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE!   Egli è come un albero piantato vicino all'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell'anno della siccità non è in affanno e non cessa di portar frutto". (Geremia 17 : 7-8)

Blessed [is] the man that trusteth in the LORD, and whose hope the LORD is.         For he shall be as a tree planted by the waters, and [that] spreadeth out her roots by the river, and shall not see when heat cometh, but her leaf shall be green; and shall not be careful in the year of drought, neither shall cease from yielding fruit. (Jeremy 17:7-8)


Le Persecuzioni nel Periodo Fascista - La circolare Buffarini Guidi

 

In quel periodo i pentecostali non ebbero vita facile; in genere i rapporti con gli altri evangelici erano rari anche perché spesso le comunità nascevano, tranne alcuni casi, in luoghi dove spesso o non c’era presenza evangelica o era stata molto ridotta.

I rapporti con il clero locale della chiesa cattolica erano assai difficili per un’insuperabile difficoltà di comunicazione dovuta al bassissimo livello di alfabetizzazione dei pentecostali e all’assoluta incapacità del clero di dialogare con forme di religiosità così diverse da quella tradizionale.

Fu proprio questa difficoltà che portò a vere e proprie persecuzioni nei confronti dei pentecostali che in un primo momento vennero semplicemente indicati come ‘protestanti’ e ciò era sufficiente a risvegliare ancestrali timori di invasione eretica; ciò accadeva per il fatto che i pentecostali difendevano la propria spiritualità ricorrendo in continuazione al richiamo della dottrina e delle verità bibliche. Il clima di sospetto e le accuse che si rivolsero ai pentecostali unite alle frequenti azioni persecutorie che a volte assumevano il carattere di vera e propria intimidazione e sopraffazione che  finirono con l’attirare e forse condizionare l’attenzione delle autorità che negli anni a cui ci stiamo riferendo erano quelle fasciste.

Infatti, nonostante che dagli organi di polizia periferici (prefetture, questure, stazioni di carabinieri) in genere arrivassero rapporti rassicuranti circa i pentecostali, gli organi centrali del Ministero dell’interno tennero sotto stretta osservazione i pentecostali con sempre maggiore restrizione fino ad ordinare tre diverse perizie psichiatriche sui fedeli delle centinaia di comunità sorte nel territorio italiano ed in particolare nel sud; pare quasi che, non avendo valide motivazioni a cui ricorrere, si volessero trovare in ragioni di natura sanitaria la legittimazione di quanto stava per accadere.

Infatti, nonostante che i pentecostali rientrassero tra i culti ammessi nello Stato con la legge del 1929, nel 1935 fu emanata una circolare del Ministero dell’Interno firmata da un sottosegretario, Buffarini Guidi, che praticamente metteva fuorilegge il culto pentecostale ordinando di chiudere i locali di culto sulla base di una motivazione razziale: perché, come si legge testualmente nella circolare, era ritenuto nocivo all’integrità psichica e fisica della razza, Tre anni prima delle leggi razziali contro gli ebrei venivano presi contro i pentecostali provvedimenti razziali; certo non si poteva dire che i pentecostali non fossero italiani, probabilmente la loro colpa era solo quella di essere in grandissima maggioranza umili contadini del Sud che avevano osato rivendicare la libertà di parola in un campo estremamente controllato e rigorosamente chiuso come quello religioso; questa circolare è stata definita il più grave atto di intolleranza religiosa mai compiuto nella storia dello stato unitario.

I pentecostali dovettero affrontare, oltre all’emarginazione e al sospetto sociale una vera e propria persecuzione da parte del potere politico che per otto anni li costrinse alla clandestinità, al confino e al rimpatrio; chi si era illuso di fermarli dimostrava di aver imparato ancora una volta molto poco dalla storia: quando vuoi che un’idea si rinforzi ed abbia successo perseguitala e la vedrai crescere senza temere alcun ostacolo.

Così i pentecostali uscirono dalla persecuzione nel 1943 quasi raddoppiati rispetto a dieci anni prima; ma la circolare Buffarini Guidi fu abolita solo nel 1955: dieci anni dopo la guerra e sette anni dopo l’approvazione della Costituzione.

Anche questo un fatto piuttosto anomalo; e quando fu revocata lo si fece con una nota riservata ai prefetti, cosa che ostacolò il culto pentecostale almeno fino all’inizio degli anni Sessanta. Per il ritorno alla legalità i Pentecostali devono essere grati all’interesse che finalmente gli altri evangelici cominciarono a mostrare nei confronti di questi fratelli, ma anche a famosi giuristi e uomini di cultura che nei primi anni Cinquanta ne presero le difese: da Piccardi, a Carlo Arturo Jemolo, a Pestalozza a Salvemini, a Calamandrei; ma è giusto ricordare tre nomi protestanti che in quegli anni alzarono la loro voce a favore dei Pentecostali; Bogoni, condusse le sue battaglie come parlamentare, lo storico Giorgio Spini, e il giurista Giorgio Peyrot, persone che hanno contribuito notevolmente al consolidamento dei rapporti giuridici tra lo Stato e le Chiese Evangeliche Italiane.

 

                                                                                                          Gaetano Catalano 

 

 

Leggi il documento originale: "Circolare Buffarini Guidi n. 600/158 del 09/04/1935"





























Bibliografia:
Archivio di Stato
Prof. C. Napolitano - Il Movimento Pentecostale Italiano

 

 

 

 

 

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